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Luigi Pernier è stato il primo direttore della Scuola Archeologica Italiana di Atene e una delle figure più rinomate dell’archeologia italiana in Grecia.  La sua carriera è indissolubilmente legata alle ricerche archeologiche sull’isola di Creta, in particolare nel sito di Festòs. Famoso soprattutto per la scoperta del disco di Festòs, egli è uno dei padri fondatori dell’archeologia italiana a Creta.

Vogliamo raccontarvi, attraverso le sue parole, le emozioni che lo studioso provò quando partì per l’isola di Creta la prima volta. Il suo viaggio cominciò il 23 Maggio del 1900. Il giorno prima della partenza Pernier era concentrato nei preparativi della missione, seppur intontito dall´insonnia per quello che secondo lui sarebbe stato il viaggio più importante del suo percorso scientifico in Grecia. Alle ore 10.30 del mattino lo studioso salì in carrozza, direzione porto del Pireo, per prendere la nave che lo avrebbe condotto nell’isola di Minosse. Luigi Pernier descrive quel giorno minuziosamente: il cielo è grigio, nuvoloso, la triste pioggia, il fango che ingombrava la strada verso il porto, l’ansia di perdere la nave. Da queste poche pagine emergono tutti i sentimenti di un giovane ansioso di iniziare una nuova avventura. Con immagini vivide, egli descrive i momenti vissuti sulla nave quando era ancora attraccata al porto: il vapore, il via vai di gente, i venditori ambulanti, le grida e gli schiamazzi. Purtroppo prima del viaggio una notizia sconvolse i piani del nostro archeologo: il capitano della nave annunciò a tutti i passeggeri che l’itinerario Canea-Rethymno-Heraklion non sarebbe stato rispettato! Pernier, allora, protestò duramente nei confronti dell’equipaggio della nave asserendo che in tutte le agenzie le tappe fossero Siphnos, Serifos, Canea, Rethymno ed Heraklion. Le proteste furono vane: la nave non avrebbe attraccato al porto previsto! Secondo l’archeologo a tutto questo vi era una spiegazione: “Il diavolo, dunque, non ha finito di perseguitarmi, son voluto partire di martedì ed ecco che il vapore non giunge più a destinazione!”. Dopo ben 6 ore di attesa finalmente il vaporetto lascia il porto del Pireo, destinazione La Canea (Chania) e non più, ahimè, Heraklion! Il disappunto per questo inconveniente è evidente: Pernier si lamenta del fatto che dovrà prendere un’altra nave per raggiungere l’originale porto di destinazione ma soprattutto che perderà l´occasione di incontrare gli amici con i quali aveva appuntamento, in particolare Federico Halbherr. Alle 7 del mattino del mercoledì successivo Pernier arriva a La Canea e vi spenderà la notte. Solo all´una e mezza di notte del giorno successivo, il nostro eroe – finalmente! – giunse ad Heraklion, pronto per le nuove avventure che BEN SAPEVA di dover affrontare sulla nostra amata isola.

Pernier L. 1900, Taccuino 1900, ©SAIA

 

 

Federica Iannone

 

 

Fig. 1 – Luigi Pernier 

 

 

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