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La pratica di incidere segni su blocchi destinati alla costruzione di edifici è propria di molte civiltà, dall’Antico Egitto alla Grecia Classica e via via fino al Medioevo. 

A Creta, nell’epoca dei grandi palazzi minoici, cioè durante l’età del Bronzo, l’usanza di incidere marche murarie (Mason’s Marks) era particolarmente diffusa. I Mason’s Marks, infatti, venivano incisi sui blocchi impiegati per la costruzione di strutture architettoniche di varia natura, come i palazzi o le cosiddette “ville”, che costellano l’isola di Minosse. Tra i grandi palazzi, dopo Cnosso, il palazzo di Festòs è quello che conta il maggior numero di Mason’s Marks, con più di 60 differenti tipologie, che si ripetono più volte, per un totale di più di 300 segni incisi.

MsM sulla scalinata teatrale IV del palazzo di Festòs

Quale fosse la reale funzione di queste marche, nel mondo minoico prima e miceneo poi, è difficile a dirsi e gli studiosi hanno proposto, nel corso degli anni, differenti interpretazioni: alcuni hanno ipotizzato che tali incisioni rappresentino semplici segni di cava o segni identificativi delle squadre di lavoratori incaricati di cavare materiale e/o di metterlo in opera durante la costruzione. Alcuni studiosi ipotizzano, invece, che i Mason’s Marks avessero un preciso e significativo rapporto con la stanza o l’ambiente in cui erano collocati, circostanza che permette di ipotizzare, infine, anche un loro specifico valore rituale o magico-religioso o, ancora, apotropaico. 

MsM all’ingresso di uno dei cd West Magazines del palazzo di Festòs

Purtroppo, allo stato attuale degli studi, la funzione e il significato dei Mason’s Marks restano ancora da scoprire.

 

Il nostro corrispondente dal passato, la prossima volta, ci parlerà di…

 

La Lineare A sulle Tavole da libagione

 

La Lineare A è un’antica scrittura attestata nell’isola di Creta, che veniva scritta su molte tipologie di supporti differenti, tra cui i vasi in pietra; alcuni di questi riportano delle formule votive non ancora decifrate. Se volete saperne di più, non mancate l’appuntamento di martedì prossimo con la rubrica In diretta dal passato!

 

Sara Lopez

 

Riferimenti bibliografici:

Begg D.J.I. 2004a, “An Archaeology of Palatial Mason’s Marks on Crete”, in A. Chapin (ed.), CHARIS. Essays in Honor of Sara A. Immerwahr, Hesperia Supplement 33, Princeton, pp. 1-25.

Begg D.J.I. 2004b, “An Interpretation of Mason’s Marks at Knossos”, in G. Cadogan – E. Hatzaki – A. Vasilakis (ed.), Knossos: Palace, City, State (BSA Studies 12), London, pp. 219-233.

Cucuzza N. 1992, “Masons’ Marks at Ayia Triada”, Sileno 18, pp. 53-64.

Cucuzza N. 2001, “Un’altra nota sui masons’ marks”, Creta Antica 2, pp. 105-111.

Devolder M. 2018, “The Functions of Masons’ Marks in the Bronze Age Palace at Malia (Crete)”, AJA 122/3, pp. 343-366.

Militello P.M. 2017, “Management, power and non-literate communication in Prepalatial and Palatial Messara”, in A. M. Jasink – J. Weingarten – S. Ferrara (a cura di), Non-scribal Communication Media in the Bronze Age Aegean and Surrounding Areas. The semantics of a-literate and proto-literate media, Firenze, pp. 55-72.

Notti E. 2014a, “Minoan Mason’s Marks: Status Quaestionis and Further Remarks”, Alessandria VI (2012-2013), pp. 407-414.

Notti E. 2014b, “A Catalogue of the Mason’s Marks at Akrotiri”, Pasiphae VIII, pp. 97-136.

Pernier L. 1935, Il palazzo minoico di Festòs I, Roma.

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