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Il giorno lunedì 26 marzo 2012,  presso il notaio Busi Carlo Alberto – Padova, Via Altinate 56, è stata costituita l’ ONLUS “Gli Amici di Minosse e Radamanto” ideata e voluta da Lucio Andrioli, Fausto Longo ed Alessandro Greco. Questa associazione, senza fini di lucro, ha come scopo precipuo la valorizzazione e la sponsorizzazione di attività culturali legate al mondo antico, con particolare riguardo ai beni archeologici, epigrafici e storici dell’isola di Creta.

L’idea è nata nell’ottobre scorso quando, sotto il pergolato della Missione Archeologica Italiana a Creta, nel sito di Festòs, il co-direttore degli scavi Fausto Longo (Docente di Urbanistica Greca presso l’Università di Salerno), Alessandro Greco (Docente di Civiltà Egee presso l’Università di Roma ‘La Sapienza’) e l’amico Lucio Andrioli ci siamo interrogati su come fosse possibile aiutare concretamente la missione italo-greca a proseguire gli studi e le ricerche sul sito.

disco-festosFestòs rappresenta storicamente uno dei più importanti e prestigiosi scavi della Scuola Archeologica Italiana di Atene che vi lavora con indagini sistematiche da 112 anni. Il sito ha restituito un magnifico palazzo di epoca minoica, edificato intorno al 1900 a.C., il più grande dell’isola dopo Cnosso, e una serie interminabile di manufatti che vanno a impreziosire il museo cretese di Iraklion, meglio nota agli italiani, e ai Veneti in particolare, come Candia, capoluogo dell’isola oggi come lo era all’epoca della dominazione veneziana.

Il nome prescelto per l’associazione è “Gli amici di Minosse e Radamanto”, signori di Cnosso e Festòs, sede dei principali palazzi minoici dell’isola. Nella mitologia greca, Minosse fu il re più famoso e antico di Creta; passò alla leggenda per la sua talassocrazia sul mar Egeo e per le sue leggi ferree, che lo fecero assurgere a giudice implacabile del regno dei morti insieme al fratello Radamanto, famoso per la sua saggezza e per aver organizzato il codice delle leggi cretesi.

È superfluo in questo particolare momento storico richiamarvi all’importanza della ricerca, in particolare in Italia dove gli effetti della crisi ricadono pesantemente sulle università, sugli istituti prestigiosi come la Scuola Archeologica Italiana di Atene, in questo periodo a rischio di chiusura per gli ormai insopportabili tagli dei finanziamenti pubblici, e quindi anche sulle ricerche e sugli scavi archeologici. Non è però soltanto al fine di promuovere la conoscenza e di raccogliere fondi che questa associazione vuole prendere vita. Possiamo dire senza tema di smentita che l’avventura dell’archeologia italiana a Festòs si trovi davanti a una svolta epocale.

Fino ad un decennio fa le ricerche archeologiche si sono necessariamente concentrate nello scavo e nell’analisi e studio delle spettacolari rovine del palazzo. La nuova missione festia, invece, condotta dal direttore della missione e direttore della Scuola Archeologica Italiana di Atene Emanuele Greco e dal co-direttore Fausto Longo ha allargato l’indagine per la prima volta all’intera città che circondava il suntuoso palazzo.

Il metodo archeologico utilizzato è quello della ricognizione di superficie, un tipo di indagine archeologica che prevede un intenso studio del territorio, indagini geomorfologiche e geofisiche nonché la sistematica raccolta di materiale presente in superficie, quindi in quasi totale assenza di scavi.

Attraverso questi strumenti, l’équipe italiana è stata in grado di definire la probabile estensione del sito di Festòs (quindi non solo l’area del palazzo) almeno in due momenti di particolare splendore della città, nel secondo millennio (1900-1700) e nel IV-II secolo a.C. Il risultato è stato sorprendente: sulla base della dispersione di materiale ceramico raccolto durante le ricognizioni si è potuto calcolare che in questi due periodi la città abbia raggiunto l’incredibile estensione di 50-60 ettari.

La ricerca di superficie ha altresì individuato la presenza di strade, cortine murarie, quartieri, piazze, edifici e molte altre strutture che non aspettano altro – verrebbe da dire – che essere riportate alla luce.

Nostro l’impegno a continuare a cercare il modo di finanziare questa ricerca.

Nostro l’impegno scientifico non solo di condividere con i soci quanto già noto su questo magnifico sito, attraverso conferenze, convegni, mostre e tutte le iniziative che sarà possibile organizzare con l’aiuto di tutti voi; ma anche di tenere informati “Gli Amici di Minosse e Radamanto” di tutte le novità che anno per anno, stagione archeologica per stagione archeologica, il team impegnato a Creta avrà scoperto, ipotizzato e concretizzato.

Nostro l’impegno di organizzare visite presso questo e gli altri magnifici siti dell’isola di Creta, accompagnati da chi questi siti li ha scavati e vi sta ancora lavorando.

Vi invitiamo a seguirci e, se sarete soddisfatti, vogliate invitare altre persone sensibili a queste tematiche ad associarsi a noi.

Vi invitiamo non essere spettatori passivi di un mondo antico che ci appartiene, ma che troppe volte è tenuto e sentito lontano dalla sensibilità comune.

… Vi invitiamo a far vostro , infine, l’onere e l’onore, del tutto volontario e facoltativo, di contribuire insieme a noi a questo progetto, attraverso la quota associativa ( 30 € annui) e, soprattutto, attraverso la concessione del vostro cinque per mille, da sottoscrivere mediante opzione in dichiarazione dei redditi, nell’apposito riquadro.

Un cordiale e grato saluto a tutti! Vi aspettiamo

Lucio Andrioli, Fausto Longo, Alessandro Greco

Atto costitutivo

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