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Cos’è l’RTI? L’RTI, o Reflectance Transformation Imaging, è una tecnica fotografica computazionale di acquisizione digitale, che consente di disporre di un modello virtuale della superficie di un manufatto e di interagire con esso.

Per realizzare un RTI occorre per prima cosa scattare una serie di almeno 48-52 fotografie con una macchina fotografica ortogonale al piano su cui si trova l’oggetto da acquisire; è importante che tanto la camera quanto il manufatto indagato siano immobili e a distanza fissa. La sequenza di fotografie viene realizzata andando a cambiare, ad ogni scatto, posizione e angolo di incidenza di una fonte luminosa rivolta sull’oggetto, facendo in modo che la luce ruoti attorno a quest’ultimo. Posizioni e angoli di incidenza sono stabiliti preventivamente, di solito tre o quattro per ogni posizione; questi dovranno restare invariati per tutto il processo di acquisizione.

Accanto all’oggetto deve inoltre essere posizionata una sfera nera lucida, così da riflettere la luce rivolta sull’oggetto: ogni highlight, ossia ogni punto di riflesso speculare, documenterà in questo modo l’esatto punto di origine della fonte di luce.

Infine, le fotografie così scattate vengono sintetizzate da programmi open-source, come tmRTI Builder ο Relight, che consentono di realizzare un modello virtuale, cosiddetto 2D+, della superficie. A seguito della sintetizzazione delle immagini, grazie a un altro programma open-source, tmRTI Viewer, l’utente può non solo visualizzare il manufatto sullo schermo del proprio computer, ma ha anche la possibilità di spostare, in modo interattivo, la proiezione virtuale della luce utilizzata al momento dell’acquisizione fotografica sull’immagine dell’oggetto.

La tecnica fotografica descritta è particolarmente utile ai fini dello studio di reperti che presentino incisioni o gibbosità sulla superficie, poiché l’RTI è in grado di individuarle con estrema precisione. È dunque particolarmente adatto ai segni incisi e/o impressi ed è per questo stato sperimentato con ottimi risultati su diversi supporti: tra questi vi sono i documenti redatti su argilla in Lineare A e in Lineare B, le principali scritture egee del II millennio a.C.

La quasi totalità della documentazione economico-amministrativa di epoca minoico-micenea fu infatti redatta su tavolette in argilla, la maggior parte delle quali è giunta sino a noi perché cotta fortuitamente dagli incendi che distrussero i grandi palazzi innalzati da queste civiltà, mettendo a tacere gli archivi dove questi documenti erano conservati.

La necessità di analizzare da un lato i supporti scrittori sui quali i testi in Lineare A e in Lineare B furono redatti, dall’altro i singoli segni incisi ha favorito lo sviluppo di due specifiche discipline nell’ambito degli studi minoico-micenei: l’epigrafia e la paleografia, tra loro strettamente connesse e imprescindibili per l’analisi testuale.

Fino a poco tempo fa gli studi paleo-epigrafici su questi importanti documenti potevano svolgersi solamente nei magazzini dei musei, mediante la diretta osservazione dei testi; tuttavia, proprio la possibilità di acquisizione digitale attraverso l’RTI sta consentendo di lavorare efficacemente anche “da casa”. Non solo, ma attraverso questa tecnica, lo studioso ha finalmente la possibilità di disporre di materiale fotografico ad alta definizione e di operare una costante verifica su di esso, da qualsiasi punto di luce e direttamente dal proprio computer. Infine, se anni fa solo i grandi studiosi potevano visionare i testi in Lineare A e in Lineare B, a differenza dei “non addetti ai lavori” che dovevano accontentarsi di foto in bianco e nero o di disegni, oggi la consultazione può realmente divenire appannaggio di tutti grazie alla possibilità di fruire del materiale fotografico digitale caricato online su varie pagine web, tra le quali quella del The Linear B pa-i-to Epigraphic Project (https://www.paitoproject.it/).

Sara Lopez

Di seguito il poster sull’argomento a cura di Sara Lopez e presentato alla mostra “All’alba della scrittura: le prime forme di amministrazione contabile nel mondo egeo” (aprile-giugno 2023, Museo dell’Arte Classica, La Sapienza di Roma).

Download (PDF, 2.16MB)

 

Riferimenti bibliografici:

Earl G., Basfprd P., Bischoff A., Bowman A., Crwther C., Dahl J., Hodgso M., Isaksen L., Kotoula E., Martinez K., Pagi H., Piquette K. E. 2011, «Reflectance Transformation Imaging Systems for Ancient Documentary Artefacts», EVA London 2011: Electronic Visualisation and the Arts, pp. 1-9.

Fiorini A. 2018, «Il metodo fotografico RTI (Reflectance Transformation Imaging) per la documentazione delle superfici archeologiche. L’applicazione ai materiali di età protostorica», Archeologia e Calcolatori 29, pp. 241- 258.

Flouda G., Greco A. 2017, «The Linear B pa-i-to Epigraphic Project», Annuario della Scuola Archeologica di Atene e delle Missioni Italiane in Oriente 95,, pp. 143-160.

Flouda G., Greco A. 2021, «Paleografia e grafologia. I primi risultati di uno studio integrato sulle tavolette in Lineare B di Knossos. (The pa-i-to Epigraphic Project)»”, in Pasiphae XV. Rivista di filologia e antichità egee, Pisa – Roma, pp.141-164.

Flouda G., Greco A., Notti E. 2021, «The pa-i-to Epigraphic Web Project www.paitoproject.it», Pasiphae XV. Rivista di filologia e antichità egee, Pisa – Roma, pp. 165-167.

Greco A., Lopez S., Flouda G. 2023, «Scribes Treated as Criminals: nuovi strumenti per la paleografia micenea (The Linear B Pa-i-to Epigraphic Project)», in R. Giovanna, E. Notti, M. Musciarello (a cura di), Po-ro-wi-to-jo Studi in onore di Mario Negri, Milano.

Lopez S. 2023, «Reflectance Transformation Imaging e Lineare B. Metodologie d’applicazione e potenzialità interpretative», in Collana Infieri, pp. 243-267.

MacDonald L., Bennett T., Ramsey C., Crowther C. 2019, «New RTI Technology for Palaeography», EVA London 2019, pp. 174-181.

Nakassis D., PLuta K. 2017, «Vorsprung durch Technik:  Imaging the Linear B Tablets from Pylos», in M.-L. Nosch, H. Landenius Enegren (eds.), Aegean Scripts. Proceedings of the 14th International Colloquium on Mycenaean Studies. Copenhagen, 2-5 September 2015, Roma, pp. 285-298.

Nakassis D., Pluta K., Hruby J. 2021, «The Pylos Tablets Digital Project: Prehistoric Scripts in the 21st Century», in C.L. Cooper (ed.), New Approaches to Ancient Material Culture in the Greek & Roman World 21st Century Methods and Classical Antiquity, Leiden-Boston, pp. 161-171.

 

Risorse online

CHI 2011: Cultural Heritage Imaging, “Reflectance Transformation Imaging: Guide to Highlight Image Processing v1.4”, 2011.

CHI 2013a: Cultural Heritage Imaging, “Guide to RTIViewer v 1.1”, 2013.

CHI 2013b: Cultural Heritage Imaging, “Reflectance Transformation Imaging: Guide to Highlight Image Capture v 2.0”, 2013.

Degrigny C., “Highlight – Reflectance Transformation Imaging (H-RTI) for Heritage applications”, 2016.

McDuffy S. M., “Multi-ligth Imaging for Heritage Application”, Cultural Heritage Imaging, 2013.

McDuffy S. 2018, “Multi-light Imaging. Highlight-Reflectance Transformation Imaging (H-RTI) for Cultural Heritage”, in Historic England 2018: Multi-light Imaging for Cultural Heritage, Swindon: Historic England, 2018.

 

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